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Festival au Désert

Un viaggio intorno al mondo alla scoperta della musica. È questo l’obiettivo del Festival au Désert, la manifestazione in programma per l’Estate Fiorentina dal 21 al 23 settembre, nata dalla collaborazione tra Festival au Désert del Mali e Fondazione Fabbrica Europa nel 2010.

Un progetto itinerante e diffuso per la città che unisce la scoperta delle tradizioni musicali dei diversi continenti alla cultura di riferimento, coinvolgendo grandi nomi della musica del mondo per far conoscere il meglio della world music attuale e contemporanea.

Mali, Nord Africa, Mediterraneo e Medio Oriente saranno i grandi protagonisti di questa edizione, in dialogo aperto con gli ambasciatori del “nomadismo” artistico internazionale.

A inaugurare la manifestazione, mercoledì 21 alle ore 18.00 a Lumen il laboratorio del musicista tunisino Ziad Trabelsi, voce e oud dell’Orchestra di Piazza Vittorio, insieme ad alcune delle componenti del progetto “Almar’àl’orchestra delle donne arabe e del Mediterraneo”. Uno scenario coinvolgente fatto di brani della tradizione e del repertorio mediterraneo per raccontare l’esperienza nata nel 2017 tra Firenze e Roma e far comprendere il funzionamento di un gruppo eterogeneo e inclusivo che coinvolge musiciste di tradizioni e provenienze differenti.

Sempre al Lumen, giovedì 22 alle ore 21.00 appuntamento con la musica insieme ai Bab L’Bluz (letteralmente “La porta del blues”) : un gruppo franco-marocchino formatosi nel 2018 a Marrakech. La band si ispira alla musica tradizionale Gnawa e Hassani a cui combina rock, suoni psichedelici e blues. Il progetto nasce dall’incontro della carismatica Yousra Mansour (voce, awisha, percussioni e guembri) e il francese Brice Bottin (guembri, chitarra, percussioni e cori) a Marrakech all’inizio del 2017.

Grande chiusura venerdì 23 alle ore 21.00 al Teatro Puccini con il concerto dell’artista Oumou Sangaré tra le più conosciute del Mali, per un’immersione nelle profondità della sua voce e della sua musica intimista e colma di emozioni. Una musica antica e attuale, che porta in sé un messaggio di libertà e di speranza per tutti i popoli e le culture della propria terra, che oggi diventano un canto per tutte le donne, i bambini e gli uomini di qualsiasi provenienza. Sul palco del presenterà “Timbuktu”: il suo ultimo album che intreccia intime connessioni sonore tra gli strumenti tradizionali dell’Africa occidentale e quelli legati alla storia del blues, in particolare il kamele n’goni e i suoi lontani eredi, il dobro e la slide guitar. I testi, profondi e poetici, esprimono i pensieri di Sangaré sui misteri indecifrabili dell’esistenza, sulla difficile situazione che il suo paese sta attraversando o sulla condizione generale della donna africana, a testimonianza del suo impegno anche come attivista.

Il Festival, come ogni anno, sarà caratterizzato anche dalla presenza di incontri e workshop per conoscere non solo la musica ma anche l’attuale condizione del Mali come quello con il ricercatore della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa Luca Raineri dal titolo “Mali: un’analisi geopolitica nel giorno dell’Indipendenza (1960)” in programma al PARC Performing Arts Research Centre delle Cascine (22 settembre ore 18.00)

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