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Genius Loci 2023

Dal 28 al 30 settembre a Firenze torna per la sesta edizione il festival “Genius Loci”, alla scoperta di uno dei luoghi di spiritualità, arte e memoria più affascinanti al mondo: Santa Croce. Il festival, che fa parte del calendario dei centinaia di eventi dell’Estate Fiorentina 2023, è promosso dall’Associazione Controradio Club, dall’Opera di Santa Croce e da Controradio in collaborazione con l’associazione culturale La Nottola di Minerva.

 

Si parte nel Secondo Chiostro alle 20.15 del 28 settembre con le suggestioni dall’antico Giappone di Munedaiko, formazione dedita alla pratica del tamburo tradizionale giapponese (taiko), oltre che allo studio di tradizionali strumenti a fiato quali lo shakuhachi e il shinobue. A seguire, alle 21.15, lo spettacolo “Little boy. Storia incredibile e vera della bomba atomica” di e con Roberto Mercadini, accompagnato dalle musiche di Dario Giovannini. “Little Boy”, alla lettera “ragazzino”, è il nome in codice della bomba sganciata su Hiroshima il 6 agosto del 1945. Con un sarcasmo atroce si è dato un nomignolo affettuoso all’ordigno che provocherà la più grande strage di tutti i tempi: 160.000 vittime.

 

Nel Cenacolo, ai piedi dell’affresco di Taddeo Gaddi, alle 20.45 spazio a Marco Balzano, autore tradotto in più di trenta paesi, con “Destini incrociati: ospitalità, ascolto e cura”, una lettura in musica connessa a doppio filo con i temi del festival sulle note del pianista e compositore siciliano Fabrizio Mocata, uno dei più innovativi e promettenti talenti della scena internazionale, e della cantante Giulia Galliani. Si prosegue alle 21.15 con “Perse/phone”: i tanti strumenti a corde del folclore mediterraneo suonati da Stefano Saletti (oud, bouzouki, saz baglama) si uniscono ai fiati e tastiere e live electronics di Luigi Cinque in un gioco di rimandi a temi tradizionali e improvvisazioni, interagendo con le melodie di Urna Chahar Tugki in un continuo processo di composizione in tempo reale. Una musica che può essere definita world music di nuovo conio, ma anche: grande solismo, pluristrumentismo, ritmo della parola, contemporary music, classic camera konzert. Ultimo live della serata alle 23.00, “Khaled Levy sings Chet Baker”: la ricerca, sulle corde della chitarra classica, dell’intimismo che è l’essenza della poetica di Baker.

 

Da non dimenticare la Cappella Pazzi, dove Furio Di Castri – artista autodidatta già sideman di Chet Baker, Michel Petrucciani, Ornella Vanoni, Freddie Hubbard, Kenny Clarke, Franco d’Andrea, Sal Nistico, Enrico Pieranunzi, Paolo Fresu, Enrico Rava, Lee Konitz, Steve Lacy, Pharoah Sanders, Steve Lacy, Joe Lovano, Joe Henderson e moltissimi altri – si esibirà in un solo al contrabbasso in due sessioni successive, 21.10 e alle 22.30.

 

Avanti venerdì 29 settembre. Alle 20.30 nel Secondo Chiostro Gabriele Coen e il suo trio eseguiranno “Canzoni yiddish e sefardite”. L’universo linguistico e culturale yiddish si è naturalmente tradotto, nel corso dei secoli, in un vasto repertorio musicale: testi intensi dai mille sapori diversi, specchio fedele di un popolo errante, dei suoi sentimenti e delle sue vicissitudini. Canzoni d’amore, ninna nanne, lodi al Signore, canzoni d’osteria: il sacro e il profano, la malinconia e la gioia, l’ironia, l’umorismo e il senso del tragico convivono spesso all’interno dello stesso brano, riflettendo quelle che sono le caratteristiche portanti della cultura che le ha prodotte. Seguono alle 21.45 Mario Tozzi e Enzo Favata: uno scienziato della terra e un musicista che del suono della sua terra ha fatto un’inconfondibile cifra stilistica. Insieme raccontano il Mediterraneo attraverso il particolare punto di vista della geologia, scienza tanto affascinante quanto trascurata, e la musica al confine tra passato e futuro.

 

Passando al Cenacolo, alle 20.30 in programma l’incontro tra le esperienze di Massimo Livi Bacci – professore emerito all’Università degli studi di Firenze e socio dell’Accademia dei Lincei esperto in storia demografica e demografia contemporanea, con particolare attenzione alle relazioni tra popolazione, economia e società, oltre che autore di “Per terre e per mari. Quindici migrazioni dall’antichità ai nostri giorni” (Il Mulino) – Don Virginio Colmegna – sacerdote della Diocesi di Milano da sempre a fianco degli esclusi, umanità fiera a cui dà voce in “Non per me solo” (Il Saggiatore) – e Maria Grazia Guida – assistente sociale e collaboratrice di Don Colmegna – con la moderazione del giornalista Raffaele Palumbo e letture a cura dell’attrice Federica Miniati. La serata va avanti alle 21.40 con Ghemon e lo spettacolo “Una cosetta così”. Partito dal mondo hip hop, del quale è diventato uno dei più apprezzati artisti, ha reso negli anni il suo stile unico mescolando soul, rap e musica italiana e scegliendo la strada della versatilità per raccontare agli altri il suo mondo interiore. Stavolta il mezzo è qualcosa di diverso da ogni cosa fatta in precedenza, per mostrarsi al pubblico in modo totalmente nuovo. Alle 23.00 luci puntate su Rob Mazurek, figura chiave della scena contemporanea che ama esprimersi attraverso linguaggi sempre in bilico tra pittura, scultura, installazioni e performance sonore. Talento eclettico e multiforme, naturalmente vocato all’improvvisazione più spregiudicata e meno docile, Mazurek – con all’attivo oltre 60 album solisti – eseguirà una performance in solo.

 

Ci si sposta alla Cappella Pazzi con altri due giganti della musica: Il contrabbassista britannico Barry Guy e la violinista svizzera Maya Homburger, che in tre sessioni successive, alle 20.20, 21.30 e 22.30, eseguiranno “Solos, Duets”. Tra le eccellenze della classica, ma anche della contemporanea e del barocco, al tempo stesso estremamente creativi e interessati ad allargare i confini musicali, propri e dei rispettivi strumenti, le loro composizioni nascono dalla profonda fusione dell’arte improvvisativa con gli stilemi della musica antica. Un progetto affascinante ed evocativo, dove la grande perizia strumentale coincide con la passione per la ricerca di nuovi orizzonti sonori.

 

La 6/a edizione di “Genius Loci: alla scoperta di Santa Croce” si chiuderà come da tradizione con un concerto all’alba. Quest’anno a far calare il sipario e alzare il sole sulla manifestazione – alle 6 del mattino di sabato 30 settembre nel Secondo Chiostro – sarà Zola Jesus, al secolo Nika Danilova, artista di origine russa ma di nazionalità statunitense, con la prima presentazione italiana dell’ultimo disco “Arkhon”. “Nei miei boschi ho trovato un luogo dove rinunciare a tutto quel che ho”, recita il testo del primo singolo estratto. Sono parole che dicono molto di ciò che l’artista 33enne sembra voler esprimere in questo suo sesto lavoro: il bisogno di un rifugio dove prendersi cura di sé e sfuggire alle brutture del mondo.